16 maggio, 2006

Grazie Presidente Ciampi


Carlo Azeglio Ciampi, Presidente Modello

Nato a Livorno il 9 dicembre 1920

Nel 1941 si laurea in Lettere e ottiene il Diploma alla Scuola Normale di Pisa. Nel '46 la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa.

Dall’ottobre 1979 all’aprile 1993 è Governatore della Banca d’Italia

La sua carriera politica inizia nel '93. Dal 1993 al 1994 assume la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. Dal 18 maggio 1996 è Ministro del Tesoro e Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica, fino all’ottobre 1998 nel Governo di Romano Prodi. Dall’ottobre 1998 nel Governo D’Alema.

Sette anni fa Carlo Azeglio Ciampi, già governatore della Banca d´Italia, ex ministro, ex Presidente del Consiglio, veniva eletto al primo turno, cosa rarissima nella storia della presidenza italiana: 707 voti a favore su 990 .

Il 13 maggio del 1999, Ciampi inaugurava un nuovo settennato, incarnando perfettamente il ruolo del capo dello stato italiano, simbolo d'unità nazionale e guardiano della Costituzione.

Il capo dello stato italiano è tradizionalmente una figura super partes, con un ruolo, forte nel sostegno della maggioranza del mondo politico e della popolazione,anche in questo Ciampi è stato un modello.

La scelta di ripristinare la parata per la Festa della Repubblica, per esempio, fu accolta all'unanimità, anche dai rappresentanti dell'opposizione.

Il capo dello stato italiano nomina il presidente del Consiglio e scioglie le camere, appone la firma definitiva alle leggi approvate dal parlamento ma può rifiutarsi di farlo quando per esempio ritenga un provvedimento anticostituzionale.

Nella legislatura trascorsa si ricorda il no di Ciampi in due casi emblematici:

  • per la legge sulle telecomunicazioni,

  • e alla fine del 2004 in occasione della riforma della giustizia.Figura di rilievo anche a livello internazionale,

Carlo Azeglio Ciampi è considerato da più parti il presidente ideale.

Anche per questo gli è stato proposto un secondo mandato: ha preferito dire di no dicendo "equivalrebbe a fare dell'Italia una monarchia repubblicana".

GRAZIE PRESIDENTE PER IL SUO OPERATO, E PER AVER FATTO CONOSCERE ANCHE UNA PARTE DELLA NOSTRA LIVORNESITA'.