01 giugno, 2006

RESIDUI DI MEMORIA ( 1971 scuole medie G. Marconi di Livorno)


Il titolo che noi tutti abbiamo:

Prima ancora che i vostri genitori vi diano un nome ragazzi voi avete un titolo?

Quale titolo professore, mica siamo nobili!

Pensate ragazzi! Voi siete CITTADINI questo è il vostro titolo, questo titolo lo avete perchè siete nati in una Repubblica democratica, non è sempre stato così in Italia.

Ma questo titolo comporta delle regole; queste regole sono i doveri che un cittadino deve compiere, questi doveri sono scritti nella Costituzione e nelle regole successive che liberamente abbiamo emanato tramite la delega ai politici.

Sappiate comunque che i Cittadini quando hanno assolto ai loro doveri possono a pieno titolo chiedere i loro diritti ed è dall’assolvimento dei loro doveri che i cittadini traggono forza per chiederli.

Domani in classe verrà un uomo a parlarvi di cosa è costato all’Italia il titolo di cittadino.
Quell’uomo che verrà domani si chiama Giotto Ciardi medaglia d’oro alla Resistenza Italiana.

“Giotto Ciardi, Nato a Lari 1921, Grande Invalido della Resistenza, è stato un carabiniere che si è particolarmente distinto nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione, guadagnandosi una Medaglia d'Oro al Valor Militare, una Medaglia d'Oro della Liberazione jugoslava ed una Medaglia di Bronzo degli Stati Uniti d'America”


Incontro con Il Comandante Ciardi:

Dopo una breve introduzione sull’azione condotta dai partigiani durante la resistenza e che per la verità non ricordo molto bene in quale luogo si svolse, il Comandante Ciardi si rivolse a noi dicendoci:

  1. voi ragazzi avete libertà di stampa - noi non l’avevamo
  2. voi ragazzi avete libertà di riunione - noi non l’avevamo
  3. voi ragazzi avete libertà di pensiero e di parola - noi non l’avevamo
  4. voi ragazzi avete la pluralità di voto - noi non l’avevamo
  5. Nella speranza che nessuna generazione futura possa conoscere l’orrore delle leggi razziali che noi abbiamo subito
  6. Voi siete uomini Liberi all’interno di una società Democratica - noi non lo eravamo
  7. Ragazzi se voi ricorderete queste cose durante tutto l’arco della vostra vita allora vorrà dire che il sacrificio mio e dei miei compagni non sarà stato un sacrificio vano.

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    E' per quanto sopra scritto, e anche per altri motivi, che io voglio bene alla mia città Livorno. Mi ritengo un uomo fortunato che guarda a sinistra.

    ernesto scontento.