10 giugno, 2006

Sergio D'elia: No Grazie

Oggi sul Blog di Beppe Grillo:

POST:Tre new entry in Parlamento Pulito.

Si è aperta una discussione sull'oppurtunità di avere Sergio D'elia come Deputato della Repubblica Italiana:



D'Elia Sergio (deputato Rosa nel Pugno): condannato definitivamente a 25 anni per banda armata e concorso in omicidio per aver fatto parte del vertice di Prima Linea e aver partecipato alla progettazione dell'assalto al carcere fiorentino delle Murate in cui, il 20 gennaio 1978, fu ucciso l'agente Fausto Dionisi. Appena eletto deputato, è stato subito nominato dall'Unione segretario della Camera.

Lettera di Sergio D'elia alla Camera dei Deputati

Il mio pensiero lo scritto in questi commnti:

Tema Tosto e che divide il Paese ( io spero di no)!

La mia Posizione e semplice, chi è stato condannato per qualsiasi reato ha il diritto di rifarsi una vita, se poi si redime meglio il fine del carcere è questo.

Ma da qui ad essere Parlamentari o in qualunque incarico Pubblico c’è ne corre.

Soprattutto per quelle persone che sono state attive nella lotta armata durante gli anni di piombo.

La mia posizione era già netta all’ora, PER ERNESTO NON ERANO COMPAGNI CHE SBAGLIVANO! MA SOLO E SOLTANTO ASSASINI SENZA SE E SENZA MA.

Nessun ragionamento astratto può essere oggi fatto su quegli eventi, nessuna indulgenza può esserci oggi. Gli Omicidi di Massimo D'Antona (20 maggio 1999) e Marco Biagi (19 marzo 2002) uccisi dalle Brigate Rosse sono recentissimi.

Una Nazione seria e Democratica non permetterebbe mai con le sue leggi che degli assassini siano Rappresentanti del popolo sovrano.

Un Popolo civile deve indignarsi per le inciviltà commesse.

Qui non si tratta di politica, non si tratta di prendere posizioni….qui ci si divide fra onesti e disonesti,fra persone perbene ed assassini.

ernesto scontento 10.06.06 18:15

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Gli Ideali li avevano tutti…io oggi Ammiro quelle persone che per anni…anni …e anni …si sono adoperate Democraticamente per le loro idee.

IL VERO CORAGGIO ERA IN LORO ANDARE TUTTE LE MATTINE IN FABBRICA!

ANDARE TUTTE LE DOMENICHE A DIFFONDERE IL GIORALE DI PARTITO!

SOPPORTARE LE UMILIAZIONI PER NON FARCELA AD ARRIRARE ALLA FINE DEL MESE CON QUELLO CHE GUADAGNAVANO!

Questi, sono gli eroi ,del movimento di sinistra del 900 ,

Non i Terroristi rossi e neri....

E ti dirò di più erano anche vigliacchi! Bel coraggio a sparare a uno disarmato…o a mettere una bomba in piazza.. per colpire solo delle persone inermi.

ernesto scontento 10.06.06 18:28

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RINVIO UN COMMENTO POSTATO NEL POST GLI AMMASTELLATI. E' ATTUALE ANCHE PER QUESTO.

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In un paese dove gli ex terroristi diventano deputati! VI MERAVIGLIATE PER UNA AMNISTIA….

Ieri sera a radio 24 è stato intervistato l’ex terrorista nero Giusta Fioravanti ( quello della strage di Bologna) anche lui lavora presso l’associazione nessuno tocchi caino.

Fioravanti dice “ negli anni passati prima di tangentopoli le Amnistie erano cicliche e servivano per mettere fuori chi rubava per bisogno” , in sostanza si doveva equilibrare stato di diritto, con inefficienza dello stato a garantire la sussistenza.

Prendiamo per valido questo criterio!
Se ne deduce che qualora si faccia una Amnistia, la si deve concedere a quei detenuti che anno commesso reati minori.

Ma questo deve essere preso come il male minore…
In un paese normale la certezza della pena è fondamentale!

Ma noi non siamo un paese normale….qui gli assassini e mafiosi escono per scadenza dei termini ….si danno i permessi a detenuti, che nei periodi di permesso continuano a fare rapine.

Diventano senatori e deputati (SERGIO D’ELIA) chi è stato condannato per terrorismo .

Sarebbe meglio un sistema con pene ridotte, ma certezza della stessa, che equivale a certezza dello stato di diritto.

ernesto scontento 10.06.06 19:15



Spunti di Riflessione:

Gandhi:
Quando il Mahatma Gandhi proclamò il valore universale della nonviolenza, non sosteneva che i popoli di tutto il mondo lo stessero già riconoscendo, bensì che avessero buone ragioni per farlo.

Albert Einstein disse di Gandhi:
"Le generazioni a venire, forse, a fatica crederanno che un individuo, come questo, in carne ed ossa camminò su questa terra."

Amartya Sen: Premio Nobel per l'economia nel 1998
Il valore della democrazia comprende la sua importanza intrinseca per la vita umana, il suo ruolo strumentale nella creazione di incentivi politici e la sua funzione costruttiva nella formazione di valori (e nella comprensione della forza e dell’attuabilità di richieste e bisogni, diritti e doveri).Questi non sono meriti di carattere regionale. E lo stesso vale per la difesa della disciplina e dell’ordine in contrapposizione alla libertà e la democrazia. L’argomento culturale non preclude, ne limita in modo sostanziale, le scelte che oggi possiamo fare.