Partito Democratico avanti senza indugi.

Leggo sulla Repubblica del 02/07/2006
Che L'Onorevole Fabio Mussi leader del "correntone" dei DS che si oppone al partito Democratico!
ROMA - Un appello alla chiarezza, ma forse sarebbe più giusto dire un ultimatum. "A Fassino dico, le strade ormai sono due: o si accetta che il progetto di fusione Ds-Margherita non ce la fa con una correzione di rotta politica o si va all'approdo del Partito democratico in tempi certi", scandisce Fabio Mussi in un'affollata assemblea della sinistra ds al Teatro Quirino di Roma. O sì o no. Se è sì, però, "quel nuovo soggetto politico non potrà essere il mio, il nostro partito". E un migliaio di militanti, amministratori locali, dirigenti nazionali applaude convinto quello che è a tutti gli effetti l'annuncio di una futura scissione.
Il correntone punta tutto sul richiamo al socialismo europeo, sull'evocazione della parola "sinistra" che non deve sparire dal panorama politico e non deve essere annacquata in un'operazione che viene considerata moderata. E non bastano i richiami al Pse fatti dal segretario Fassino. "Se solleviamo la questione dell'identità socialista non ci sentiamo affatto retrogradi", spiega Mussi. E qui si vede quanto le carte si siano mischiate. Da ulivista convinto, il ministro della Ricerca aveva avversato lo sforzo per la Cosa 2 dalemiana incentrata sulla nascita (sul tentativo, per meglio dire) di un grande partito socialista. Ora la situazione è ribaltata. Ma non c'è da stupirsi. Il tema dell'identità ha grande presa, attraversa il mondo diessino, il mondo sindacale vicino alla Quercia. Dal palco prendono la parola l'esponente della maggioranza Walter Tocci e il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi. Con accenti diversi, naturalmente, ma con lo stesso segno di attenzione per i dubbi che emergono da questa corrente.
(2 luglio 2006)
Come ho già avuto modo di esprimere in vari interventi anche sul blog di Beppe Grillo, la mia posizione in merito al partito democratico è netta:
•Il partito Democratico deve nascere subito e senza indugi e una necessità dei tempi e una richiesta che viene dalla società civile.
•L’elettorato che guarda al centro sinistra e stanco delle incertezze dei leader di partito. Queste incertezze assumono spesso una connotazione di identità….MA COSI NON E’! Troppo spesso i leader interni richiamano posizioni ideologiche per fare pressa sull’elettorato (o meglio su una parte degli iscritti al partito).
Questa posizione e completamente anacronistica e nasconde una verità diversa! Quale verità? Semplice la motivazione di leader partitocratici conservatori del loro status quo che vedono nei cambiamenti la loro perdita di posizione… Leader politici come L’onorevole Mussi non sono propenzi ad aprirsi…loro sono quelli della carica dei 102! Quelli dei silenzi a sinistra! Quelli che governano questo paese da decenni è che incolpano sempre l’avversario di turno dei malanni Italiani. Sono anche quelli delle correnti interne ai partiti che come diceva Berlinguer sono i malanni dell’Italia
“La questione morale”
Enrico Berlinguer - Repubblica, 1981Intervista a Enrico Berlinguer
«I partiti sono diventati macchine di potere»
«I partiti non fanno più politica», dice Enrico Berlinguer.
«I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia».
Eugenio Scalari
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