13 luglio, 2006

Mercato e Responsabilità Sociale!



Leggo sul Post di Beppe Grillo "Fantozzi è vivo e lotta con noi" del 12 Luglio 2006.

Che un dipendente della società LINDL discaunt:

"Lavorava 56 giorni (di otto ore) al mese, belin. Ma questa è fantascienza, fantalavoro, fantacapitalismo. Quando ho letto la mail non ci volevo credere, pensavo a uno scherzo di Paolo Villaggio. Ho telefonato al ragazzo che ha confermato
tutto e mi ha detto di mettere per esteso il suo nome. Se la Lidl vuole scrivere una replica la pubblicherò ( estratto : Post Beppe Grillo)."

Il Commento di ernesto:

Quello che è scritto in questo POST non ha niente a che vedere con il Libero Mercato?

La LIDL discaunt ha stravolto il concetto di mercato che mai e poi mai può venire meno al concetto di Responsabilità sociale.

Responsabilità sociale vuol dire rispetto delle Regole condivise.

Nemmeno il padre del Liberalismo ADAM SMITH concepiva la regolamentazione del mercato in questo senso infatti per Smith il libero mercato non può mai venie meno all’etica degli affari che non possono andare contro la morale comune.

In proposto il premio Nobel per l’economia Amartya Sen sta da tempo dicendo nei suoi saggi: che non si può leggere solo la "La ricchezza delle nazioni (1776)" senza interpretarlo con la lettura della "Teoria dei sentimenti morali (1759)" perché il pensiero di Smith verrebbe fuorviato .


Anzi per Sen "La ricchezza delle nazioni”(dove Smith parla della famosa mano invisibile) essendo successiva alla "Teoria dei sentimenti morali”, i due saggi andrebbero letti nella sequenza temporale pubblicata da Smith essendo in due volumi imprescindibili l’uno dall’altro.

Quindi non confondiamo il mercato con quanto scritto in questo post che altro non è che un esempio di stravolgimento delle regole attuata da cattivi Manager che non sanno trovare soluzioni aziendali idonee per competere.

enesto scontento

PS: “ La Ricchezza della Ragione” Amartya Sen Il volume raccoglie cinque saggi che affrontano alcuni nodi importanti di natura etica che riguardano l'economia di mercato. Si tratta di riflessioni di ampio respiro, tra la filosofia e l'economia. Filo conduttore dei diversi temi affrontati - libertà, identità, finanza, valori occidentali e valori asiatici, successo economico - è la "ricchezza della ragione". E' solo con la ragione, dice Sen, che possiamo individuare, nel mondo globalizzato, il modo giusto e più rispettoso per entrare in contatto con gli altri popoli, altre culture, altre istanze sociali. Lasciandosi alle spalle il riduzionismo economicista, l'autore ci invita ad esercitare la ragione per liberare la nostra "immaginazione morale", ciò di cui più manchiamo.

ernesto scontento 13.07.06 12:11


Bibliografia:

1759: "Teoria dei sentimenti morali"(The Theory of Moral Sentiments)

1776: "La ricchezza delle nazioni" (An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations)

Approfondimenti:

Adam Smith

Amartya Sen